L' ANTI CRISTO VICARIVS FILII DEI 666 FINO A DRAGHI INIZIO GRANDE TRIBOLAZIONE TUTTA LA STORIA

 Con il Ritorno della Pandemia Reset
L' ultimo atto umano rimane solo La Grande Tribolazione

Annuit divinità Egizia ha approvato Pluribus unum tutti in uno NOW 1779 anno della fondazione Gesuita capitolo 13 di Apocalisse l' Impero Romano papale detronizzato da Napoleone si riprende il trono negli Usa gia' corrotto sulla Costituzione dal medesimo 666 portandosi come immagine ultima a Roma la divinita' vicario di dio unto Nwo 666 666 marchio della bestia capitolo 13 Apocalisse
https://1.bp.blogspot.com/-2cYaM9ielh4/X75p_lxc_jI/AAAAAAAAAKY/BQyQ9N48s1s9h11BZGSd5nqF-wLVvu2owCNcBGAsYHQ/s1440/dollaro-simboli-occulti-666%2Bapocalisse%2Brivelazione%2Bblogspot%2Bcom.jpg
666 NWO Roma il marchio della Bestia finale
   

Questa e' la fonte della comprensione da Daniele fino alla fine

= Apocalisse parla da se' in cio' che si puo comprendere, e beati chi legge questo libro. Tutto il frammentato esposto, e tutta Apocalisse , la potete trovare qui fra simboli, numeri, storia e bibbia . ESPOSIZIONE UNICA . 10 video . Vi conviene ascoltarli . Capireste molto e molto di piu'. C'e' una cosa da dire : il relatore e' ripetitivo per riassumere il tutto e soprattutto si ferma sulla legge del sabato antico testamento : sono avventisti del settimo giorno ma unici nella diffusione ordinata a comprensione e questo ha un senso profondo in quanto il Sabato , il settimo giorno in cui Dio si riposo' dalla creazione con l' umano ,  l' umano a Sua Immagine potesse contemplarla e viverci con la rivelazione di Dio . E loro picchiano su questo in quanto il giorno del Sabato fu portato a Domenica trascinando tutta la teologia interpretata e portando il tutto nel potere politico religioso e delle leggi del potere esercitando la Bestia dai 4 Imperi  a quello Romano agli Usa e all' Unione Globale NWO 666 . Non abbiate nessun pregiudizio nei modi .  Vagliate sempre nel tempo Vostro della comprensione . Abbiate pazienza Credo che chiunque davanti a questo non abbia nessuna  possibilità' di non comprendere a meno che non abbia nulla a che fare con questo .
Le Bestie di Daniele la Bestia l' Anti Cristo i suoi simboli e tempi
Stephen Bohr Link Serie
01 La catena profetica di Dio - Link Video

02 il piccolo corno - Link Video

03 La spada e la cattività - Link Video
04 Ma parlava come un dragone - Link Video
05 il congresso non dovra' fare legge - Link Video

06 inginocchiamoci e adoriamo - Link Video
07 E tutta la terra si meravigliò - Link Video
 
08 Diretti verso un nuovo ordine mondiale - Link Video
 
09 Mikael sorgerà - Link Video
 
10 Fuoco, leoni e salvezza - Link Video
 La Statua di Danele fino ad oggi
 
 L' inquisizione  del 666  oggi si ripetera'
 
 Abbattimento del Muro dell' Est verso la Russia
 
 Il Papato detentore dei beni mondiali
 
 Dal Nazismo sostanza Usa del dopo guerra
continua l' Insediamento a Roma del 666
sotto i Gesuiti costruttori della Bestia
 
 Soldato Hitleriano addetto alle Comunicazione
Maschera Azteca e il Dottor Nebbia: LE DIMISSIONI DI NAZINGER
 Von Hayek Redattore del Laudati Si di Bergolio
La demolizione del Sud America
 
Bergolio con Videla Gesuita Capo di Stato
Capo della ramificazione Bancaria Finanziaria
Il papa venuto dall' Argentina dalla Fine del Mondo

  
Dal Vicariato Nwo 666 in nome di Dio
Fate quello che il governo chiede per il nostro bene
 
= La Russia impedirà ogni tentativo di riscrivere il risultato universalmente riconosciuto della seconda guerra mondiale Norimberga no Genetica Nazista, promette il Ministro degli esteri Lavrov. Avverte: esperimenti su uomini non saranno dimenticati  Blondet Link 
O in terra o in cielo o marchiati o salvati.
Le fu dato da Dio come i 7 Suggelli e le 7 Epoche della chiesa separati e riconosciuti come unici movimenti dall' uscita dall' Anti Cristo Descritti Divinamente e Spiritualmente in Apocalisse su ogni Messaggero. Lui li predico' altri ne trassero i due libri. Vi rimando una rivelazione : Banham disse che ogni epoca si contava come tempo dalla nascita di un Messaggero ad un altro e che questo Ultimo dei Gentili Laodicea sarebbe stato il piu' corto. Guardando il tempo dei messaggeri piu' corto e conteggiandolo sul 7° Messaggero dove non ve ne sono altri a finire il conto del tempo per essere il piu' corto contato in un solo anno sarebbe scaduto nel 2017 prima di entrare nella Grande Tribolazione. 
Cosa successe nel 2017 ? Il Nuovo Ordine mondiale secolare e ricostituito unificato con ogni potere diede il via con l' attuazione di Event 201 alla Pandemia Virale per il Grande Reset. Non vi sembra vista la realta' ? Vi sembrera' si perche' cosi' e'.
Branham aveva il Cosi dice il Signore Profetico
Dio non fa' nulla se prima non lo rivela ai Profeti suoi servitori

O in terra o in cielo o marchiati o salvati.
Chi ha orecchi ascolti Colui che deve andare in prigionia
andrà in prigionia colui che deve essere ucciso di spada
di spada sia ucciso
In questo sta la costanza e la fede dei santi
Ad anticristo instaurante Chi non l' Adora morira'
 Lo dice la Parola di Dio
Il Profeta: quando vedrete il Papato di fatto 666 Nwo
entrare a Mosca per la resa allora .......
Vedete qui sotto ? 
 La rete Mondiale operativa 666 Articolo Link
 Abemus Papa sui 7 Colli al civico 666 s.p.a Reset
Discorso Ottobre 2021 Ansa Link
* L' Anti Cristo 666 NWO. Il papa : " In nome di Dio chiedo, date vaccini, condonate i debiti.  Il messaggio di Francesco all'incontro dei Movimenti Popolari: Serve il salario universale e la riduzione della giornata lavorativa. Cambiare i nostri modelli socio-economici, affinché abbiano un volto umano, perché tanti modelli lo hanno perso ". Lo ha detto il Papa in un Messaggio all'incontro dei Movimenti Popolari.

" A tutti voglio chiedere in nome di Dio. Ai grandi laboratori, che liberalizzino i brevetti. Compiano un gesto di umanità e permettano che ogni Paese, ogni popolo, ogni essere umano, abbia accesso al vaccino "
" Voglio chiedere, in nome di Dio, ai gruppi finanziari e agli organismi internazionali di credito di permettere ai Paesi poveri di garantire i bisogni primari della loro gente e di condonare quei debiti  fatti contro gli interessi dei popoli ".

" I cambiamenti legati alla pandemia debbono spingere a non tornare agli schemi del passato. Parlando ai Movimenti Popolari, e facendo riferimento all'ultimo incontro di sei anni fa, il Papa ha sottolineato: 
" In questo tempo sono successe molte cose, tante sono cambiate. Si tratta di cambiamenti che segnano punti di non ritorno, punti di svolta, crocevia in cui l'umanità è chiamata a scegliere "
Occorre che " il mondo intero " trovi momenti per riflettere, discernere e scegliere. Perché ritornare agli schemi precedenti sarebbe davvero suicida e, se mi consentite di forzare un po' le parole, ecocida e genocida. Sto forzando ! ".
 
" Per cambiare il modello economico occorrerebbe introdurre il salario universale e la riduzione della giornata lavorativa "
" Un reddito minino o salario universale, affinché ogni persona in questo mondo possa accedere ai beni più elementari della vita ", è la proposta del Papa, ed " è compito dei Governi stabilire schemi fiscali e redistributivi affinché la ricchezza di una parte sia condivisa con equità ". Il Papa chiede poi di " lavorare meno affinché più gente abbia accesso al mercato del lavoro "
Il Papa le definisce " misure necessarie " ma " non sufficienti ".

" È necessario che insieme affrontiamo i discorsi populisti di intolleranza, xenofobia, aporofobia, che è l'odio per i poveri, come tutti quelli che ci portano all'indifferenza, alla meritocrazia e all'individualismo, queste narrative sono servite solo a dividere i nostri popoli e a minare e neutralizzare la nostra capacità poetica, la capacità di sognare insieme ". Fine Nuntiatur Benedictis Verbum dei *
 
Sabato 1 giugno 2013
Il Papa bianco dal Nazismo alla struttura Mondiale
a forza di Encicliche Papali Politiche nel Mondo
Sotto capirete chi e' che ha il vero potere
Caritas in Veritate: Il Governo Mondiale del Vaticano

Malachi Martin
Nel 1990, un ex membro del Vaticano affermò che si stava combattendo una lotta titanica per realizzare un sistema politico mondiale. L'ormai defunto gesuita spiegava che questa competizione avveniva fra tre giocatori: il leninismo internazionale, le élite economiche transnazionali e la mano del Vaticano. Sono passati quasi vent'anni da quando Malachi Martin attirò l'attenzione su questi tre tentativi. A quel tempo le sue affermazioni sembrarono esagerate. Certo, l'idea di un governo mondiale attraverso il comunismo non era nuova, dopo decenni di atteggiamenti da Guerra Fredda che ancora risuonavano nella nostra mente. Ed era scritto sui muri del crescente potere delle élite aziendali e finanziarie internazionali, esemplificato da personaggi come David Rockefeller e dalla Commissione Trilaterale.
Ma il Vaticano?
Per molti la convinzione che la Santa Sede stesse perseguendo una visione di governo mondiale era semplicemente troppo. Dopo tutto, questo antico centro del cattolicesimo romano aveva una reputazione, soprattutto tra i giovani agnostici d'Europa, come un'istituzione di uomini anziani, immersa nella tradizione, nelle processioni e nelle cerimonie. Non importava che la storia del Continente, il più delle volte, ruotasse intorno all'abilità politica del Vaticano.

Nell'estate del 2009 le carte politiche della Santa Sede sono state rivelate in un importante documento pontificio. Sulla scia delle parole di Malachi Martin sul governo mondiale, la più potente carica religiosa del pianeta aveva promosso un'autorità politica mondiale per gestire l'economia globale. La sicurezza alimentare, il disarmo e la pace avrebbero avuto il loro abito. Un'economia globale e una pace mondiale solide sono certamente obiettivi che suonano nobili. Ma il pericolo si annida in quei semi della tirannia che sono spesso sepolti nel terreno delle buone intenzioni.
Papa Benedetto ha emesso la sua nuova enciclica intitolata 
Caritas in Veritate, o “Carità nella Verità”.
Frutto di due anni di lavoro, questo documento è stato divulgato alla vigilia del vertice del G8 in Italia e dell'incontro del Papa con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Lunga circa 30000 parole, questa enciclica ha delineato le preoccupazioni del Papa per quanto riguarda la globalizzazione e l'economia, l'etica aziendale e il ruolo della Chiesa cattolica nella promozione della dottrina sociale.
Caritas in Veritate affronta temi molto moderni quali la globalizzazione, l'economia di mercato, gli hedge fund, l'outsourcing e le energie alternative, chiedendo alle persone di mettere da parte l'avidità e lasciare che sia la loro coscienza a guidarli nelle scelte economiche e ambientali. 
Di fronte all'inarrestabile crescita dell'interdipendenza mondiale, è fortemente sentita, anche in presenza di una recessione altrettanto mondiale, l'urgenza della riforma sia dell'Organizzazione delle Nazioni Unite che dell'architettura economica e finanziaria internazionale, affinché si possa dare reale concretezza al concetto di famiglia di Nazioni.
Sentita è pure l'urgenza di trovare forme innovative per attuare il principio di responsabilità di proteggere e per attribuire anche alle Nazioni più povere una voce efficace nelle decisioni comuni. Ciò appare necessario proprio in vista di un ordinamento politico, giuridico ed economico che incrementi ed orienti la collaborazione internazionale verso lo sviluppo solidale di tutti i popoli.
Per il governo dell'economia mondiale; per risanare le economie colpite dalla crisi, per prevenire peggioramenti della stessa e conseguenti maggiori squilibri; per realizzare un opportuno disarmo integrale, la sicurezza alimentare e la pace; per garantire la salvaguardia dell'ambiente e per regolamentare i flussi migratori, urge la presenza di una vera Autorità politica mondiale, quale è stata già tratteggiata dal mio Predecessore, il Beato Giovanni XXIII.
Una simile Autorità dovrà essere regolata dal diritto, attenersi in modo coerente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà, essere ordinata alla realizzazione del bene comune  impegnarsi nella realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale ispirato ai valori della carità nella verità. 
Tale Autorità inoltre dovrà essere da tutti riconosciuta, godere di potere effettivo per garantire a ciascuno la sicurezza, l'osservanza della giustizia, il rispetto dei diritti. Ovviamente, essa deve godere della facoltà di far rispettare dalle parti le proprie decisioni, come pure le misure coordinate adottate nei vari fori internazionali.
Immediate controversie circondano il presente paragrafo, mentre alcuni cattolici hanno tentato rapidamente di prendere le distanze dall'idea che la Santa Sede avrebbe sostenuto un governo mondiale.
Gerarchia di potere
John-Henry Westen, scrivendo per LifeSiteNews, ha affermato in modo inequivocabile che il Papa stava parlando " direttamente contro un unico governo mondiale. " La giustificazine di Western per questa sua posizione è stato l'appello del Papa per una "autorità politica dispersa"  in riferimento al ruolo degli Stati membri nel sistema internazionale. Western ha evidenziato anche l'uso della parola "sussidiarietà" nella sezione , come un freno contro il governo mondiale.
Questo è un punto importante: la sussidiarietà è quella dottrina sociale della Chiesa che afferma che i problemi dovrebbero essere affrontati al livello più basso possibile. Per molti aspetti si basa sul tema dell'autodeterminazione, e in questo senso potrebbe sembrare antitetica ad un'autorità mondiale.
Nella sezione 57 di Caritas in Veritate si dice:
"Per non dar vita a un pericoloso potere universale di tipo monocratico, il governo della globalizzazione deve essere di tipo sussidiario, articolato su più livelli e su piani diversi, che collaborino reciprocamente. La globalizzazione ha certo bisogno di autorità, in quanto pone il problema di un bene comune globale da perseguire; tale autorità, però, dovrà essere organizzata in modo sussidiario e poliarchico [138], sia per non ledere la libertà sia per risultare concretamente efficace."
Il signor Western, che afferma che l'uso, da parte di Benedetto, della parola sussidiarietà, si opporrebbe ad un governo mondiale, ha mal interpretato questa sezione. Evocando la sussidiarietà, il Papa non sta parlando contro un governo unico mondiale; sta invece offrendo un modello gerarchico su cui costruire un'autorità internazionale. In sostanza, dove i problemi possono essere risolti a livello locale o nazionale, si lascia che siano gestiti a questo livello. E dove i problemi sono globali e non possono essere adeguatamente affrontati ad un livello inferiore, allora è necessaria un'autorità mondiale.
Papa Benedetto ha suggerito anche che la sussidiarietà potrebbe essere un valore di sicurezza che frenerebbe il potere di un governo mondiale dall'assumere tratti tirannici. Ma il proporre che la sussidiarietà sia un fattore di contrasto alla tirannia non è convincente, essa non può nemmeno controllare oggi l'espansione di un eccesso di governo.
John Laughland, autore di The Tainted Source: The Undemocratic Origins of the European Idea, ha osservato che:"...la Costituzione tedesca è diventata sempre più centralizzata a seguito della sua clausola di sussidiarietà." Anche l'Unione Europea comprende questo concetto, ma non ha frenato l'UE dalla centralizzazione del potere politico e dall'accumularsi di un apparato burocratico super gonfio. La sussidiarietà, secondo Laughland, è un modello che presume una "gerarchia piramidale unitaria delle funzioni esecutive", con una dottrina decisamente corporativista.
La sussidiarietà può anche essere trovata nel sistema delle Nazioni Unite. Il professor Robert Araujo spiega che “il principio di sussidiarietà è riconosciuto come un principio fondamentale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.” Qui il concetto è incentrato sull'autodeterminazione ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 2, della Carta delle Nazioni Unite. 
Ma questo non impedisce alle Nazioni Unite di cercare di potenziare la giurisdizione internazionale sotto la bandiera della “riforma”. E' importante notare che la sussidiarietà permette il processo decisionale dal basso e l'auto determinazione, ma ciò avviene nel contesto di una visione più ampia. Il professor Araujo spiega che si tratta di “un concetto per sintetizzare gli interessi del singolo con quelli della comunità.” Quindi, non è difficile vedere come questo principio possa allinearsi con un'autorità mondiale – voi potete perseguire una direzione politica locale, ma dove finisce il coinvolgimento locale ci sono poi altri livelli di governo per rafforzare il “bene comune”.
Dire che il Papa Benedetto si oppone ad un governo mondiale perché ha evocato la sussidiarietà non coglie il seguente punto: la sussidiarietà svolge un ruolo operativo all'interno di una gerarchia di potere politico crescente.
Ciò dimostra che non è un'avversione del governo mondiale, ma l'ordinamento del processo decisionale su cui esso, secondo Benedetto, si dovrebbe basare.
Riforma e Autorità Mondiale
Caritas in Veritate è dichiaratamente politico nella sua natura 
Ecco uno schema di alcuni punti chiave.
 “Riforma delle Nazioni Unite”. La riforma dell'ONU è incentrata su qualcosa di più che semplici “cambiamenti di voto” o sulla “trasparenza”. Piuttosto, la riforma è connessa ad una tassazione globale, una componente dell'ordine globale, e alla creazione di un parlamento internazionale. Esiste già una montagna di documenti che supportano questa versione della riforma, con il sostegno delle Nazioni Unite, dei governi nazionali e dei gruppi pro Nazioni Unite quali il World Federalist Movement e il Club di Roma. In effetti, questa piattaforma di fiscalità internazionale, di rafforzamento e di un parlamento mondiale, erano i principali punti di discussione al Forum del Millennio delle Nazioni Unite, in particolare durante le sessioni ospitate dal gruppo di lavoro sul “Rafforzamento e la Democratizzazione delle Nazioni Unite.” Cliff Kincaid, l'editore di Accuracy in Media, ha evidenziato i legami tra la riforma e la governance globale nella sezione  del testo papale:"...La 'riforma' delle Nazioni Unite è stata progettata per rafforzarle. Quindi, l'ONU è chiaramente destinata, dal punto di vista del Vaticano, a diventare l'Autorità Politica Mondiale. La riforma dell'ONU va ben al di là dei nuovi mobili per l'ufficio.
"Responsabilità di Proteggere". Conosciuta come R2P, questo è un ideale mondo federalista che darebbe all'ONU un mandato di intervenire a livello nazionale quando una nazione commette violazioni dei diritti umani. Suona bene a livello superficiale, ma i critici, e anche alcuni sostenitori, si rendono conto che un tale mandato può aprire il Vaso di Pandora. José E. Alvarez, presidente dell'American Society of International Law, ha riconosciuto questa situazione mentre affrontava una conferenza sul diritto internazionale a L'Aia nel 2007. L'R2P, egli ha suggerito, potrebbe essere utilizzata come pretesto per impegnarsi in ogni sorta di discutibili azioni interventiste. Nessuna persona sana di mente vorrebbe far sperimentare genocidi o gravi ingiustizie ad un qualsiasi gruppo di persone. L'R2P, tuttavia, è un concetto con molte carenze, che ha insito il potenziale di gravi abusi. Dal punto di vista della gestione mondiale, il diritto di proteggere diventa la giustificazione legale affinché un'autorità politica mondiale agisca militarmente. Il pericolo si annida in quei semi della tirannia che sono spesso sepolti nel terreno delle buone intenzioni.

“Gestire l'economia globale”. Questo punto è già in fase di discussione in seno alla comunità internazionale, che sta guardando al nuovo ordine finanziario mondiale come ad una struttura di potere dall'alto in basso che potenzierà notevolmente le istituzioni globali esistenti:
 
 Banca dei Regolamenti Internazionali – farla diventare il regolatore bancario globale. La BRI implementerebbe velocemente se stessa come manager bancario internazionale, un corpo che supervisionerebbe le banche e il sistema finanziario di tutto il mondo, compresa la regolamentazione del capitale internazionale. Un'entità di questo tipo sarebbe l'equivalente ad un banchiere “Re della Collina” (leader indiscusso, ndt). Il Los Angeles Times l'anno scorso ha scritto che:”...Un tale sistema costringerebbe i paesi a rinunciare ad un aspetto della sovranità nazionale sulle banche che operano all'interno dei loro confini. Esso potrebbe anche implicare che i burocrati internazionali cerchino di plasmare la politica finanziaria e forse intraprendere azioni punitive.”
Fondo Monetario Internazionale – farlo diventare la banca di valuta di riserva mondiale. Nell'ambito di questo regime, il FMI sarebbe incaricato della regolamentazione di una nuova valuta globale al fine di essere utilizzata nel commercio mondiale, tra cui il settore energetico. Collaborando con la Banca Mondiale, il FMI utilizzerebbe altresì questa nuova unità monetaria per erogare prestiti internazionali e titoli obbligazionari. Le monete nazionali e regionali esisterebbero ancora, almeno provvisoriamente, ma le valute reagirebbero e si regolerebbero in base ai nuovi parametri di riferimento a livello mondiale.

 World Trade Organization – farlo diventare il regolatore del commercio globale. Il WTO dovrebbe stabilire le regole per il commercio di beni e servizi tramite un insieme di standard globalmente organizzato, un processo che è attualmente in fase di elaborazione. Le politiche commerciali nazionali dovrebbero in seguito allinearsi con le prassi mondiali accettate. Tutto questo sta già avvenendo, ma c'è un ulteriore collegamento tra il libero scambio mondiale e il nuovo sistema finanziario internazionale. Richard Cooper, in una conferenza del 1984 sponsorizzata dalla Federal Reserve Bank, mentre sosteneva una sola moneta mondiale di riserva, ha rilevato quanto segue:”Sarebbe logico se il libero commercio [mondiale] accompagnasse questo regime di moneta unica. Ciò sarebbe anche coerente con lo spirito politico di collaborazione che sarebbe necessario per stabilire il regime di moneta unica. Il libero commercio potrebbe assicurare un mercato di beni, così come di strumenti finanziari.”
Nazioni Unite – trasformarle velocemente nell'agenzia dell'etica e della governance globale. L'ONU darebbe un input morale e un orientamento politico all'economia mondiale di nuova gestione. In sostanza, questo corpo diventerebbe la “coscienza planetaria”, plasmando i comportamenti, i valori e gli atteggiamenti dei consumatori e dei politici. Anche questo sta già accadendo. Alla fine di giugno l'ONU ha organizzato una conferenza che ha delineato una norma sociale accettata per l'economia globale: una visione del mondo Terra-centrica, un socialismo internazionale e una visione New Age dell'evoluzione planetaria. Ricordate che l'autorità politica mondiale di Benedetto XVI dovrebbe gestire l'economia globale. Come avverrà l'esecuzione di questo mandato? L'autorità mondiale opererà come un ombrello per i gruppi sopra citati? Le Nazioni Unite possono riformarsi fino al punto di diventare questo responsabile dell'economia globale?
La Caritas in Veritate ci ha dato un assaggio delle direttive dell'autorità mondiale, ma non ci ha fornito le specifiche operative. La Santa Sede ha forse effettivamente concretizzato i suoi dettagli, delineando il processo magari attraverso un documento di lavoro interno? Se fosse così, sarebbe una lettura interessante! Oppure, offrendo solo delle generalità, il Vaticano si aspetta che siano altri importanti giocatori, come le Nazioni Unite o il World Federalist Movement, ad elaborare i particolari? Se è così, che ruolo avrebbe il Vaticano in questo quadro di governo mondiale?

 
 “Un'autorità...regolata dalla legge” - I governi di tutto il mondo sono regolati da leggi interne e da misure di responsabilità, ma questo non impedisce che gli abusi, la corruzione e finanche la tirannia, entrino in questo quadro. L'idea che un'autorità mondiale potrebbe essere tenuta sotto controllo da un sistema di diritto mondiale non regge.
“Una vera autorità politica mondiale” - Questo non è un ideale morale o spirituale propagandato dalla Santa Sede, ma la visione di un governo mondiale effettivo. Questo è evidente nel contesto generale e nella sua stessa formulazione: e' una “autorità politica mondiale”.
Non vi è dubbio che l'ufficio papale desidera vedere uno standard spirituale incorporato in questo soggetto politico, basato in gran parte sugli insegnamenti della chiesa cattolica. Tuttavia, questo non garantisce che un'autorità mondiale agirebbe in buona volontà. Come la storia ci racconta, il Vaticano stesso è ben lungi dall'essere immune da questi propositi, e i “detentori del potere” tendono ad accumulare potere. Ricordate le parole di Lord Acton, uno storico cattolico che ha scritto quanto segue in risposta all'autorità indiscussa del Vaticano: 
Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutamente
  I fondatori del Laudato si pianeta Reset
- David Rockefeller, 1991 - "Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di una elite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati ." " - Papa Benedetto XVI "lasciati prendere per mano dal bambino di Betlemme, non temere, fidati di lui, la forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale...
“Sei un credente? Intendo nel senso religioso Von Hayek: 'Sono nato cattolico. Sono stato battezzato. Mi sono sposato in Chiesa, e probabilmente mi seppelliranno come Cattolico. Ma non sono mai stato capace di essere un praticante Cattolico, un fedele cattolico. Nonostante ciò sono stato a Roma tre settimane fa insieme ad altri 12 vincitori dei Premi Nobel per consigliare il Papa sulle materie politiche. Ho scoperto che il Papa è un uomo di straordinaria intelligenza, ed un abile conversatore. Egli mi ha realmente impressionato.”
 
Chi è l'Uomo più Ricco della Terra?
Sapete dare una risposta alla domanda posta nel titolo? Forse già intuisco quali possono essere le vostre risposte: I Rothschild? I Rockefeller? I banchieri Internazionali? Bill Gates? Gli Illuminati?
A tutto questo ero tentato di credere anch'io fino a non molto tempo fa; ma leggendo l'articolo sotto vi renderete conto che manca un individuo all'appello, cioè due, eccoli qua:

Adolfo Nicolas, Supremo Comandante dei Gesuiti, "Il Papa Nero" (a destra) Papa Benedetto XVI, "Il Papa Bianco" (a sinistra), agli ordini del Supremo Comandante dei Gesuiti
Alcuni documentari di (dis)informazione sul Nuovo Ordine Mondiale si concentrano sulla realtà storica del personaggio dal nome di Gesù Cristo. A noi, più "modestamente", interessa invece conoscere la realtà storica della ricchezza della Chiesa Cattolica Romana e la sua influenza sugli affari del mondo. Se è vero che il Mondo è controllato da chi detiene denaro e ricchezze, l'ipotesi che i Gesuiti, reali controllori del Vaticano, abbiano avuto e abbiano tutt'ora un'influenza predominante sugli eventi mondiali è da prendere seriamente in considerazione. I Rothschild sono emersi nel '700, la Chiesa Romana c'è da 2000 anni; duemila anni di accumulazione di ricchezze. I Gesuiti ora controllano tutta questa ricchezza. La loro influenza è quindi così grande che, sembrerà strano, essi sono anche in primo piano nell'implementazione della Nuova Religione Mondiale, il falso opposto della Satanica Chiesa Romana; infatti, come scritto in nell'articolo dal titolo Lo Scopo Occulto delle Nazioni Unite rivelato dai loro stessi scritti, il Gesuita Teilhard de Chardin è Padre Ispiratore del Movimento New Age tanto quanto lo sono le due Alte Sacerdotesse Teosofiche Madame Blavatsky e Alice Bailey.
Vi ricordate quando il Papa è venuto negli Stati Uniti? E i suoi rimproveri per la nostra mancanza di misericordia? E che dovremmo lasciare ai poveri quello che abbiamo? Noi siamo una nazione ricca. E allora, non ricordiamo il grande terremoto che è avvenuto nel 1980 in Italia? Mi ricordo di quando il Papa andò in quest'area in rovina, si avvicinò al capezzale di un povero insignificante uomo italiano ferito e quindi gli posò benevolmente la mano sulla testa e si fece il segno della croce, benedisse l'uomo e si allontanò.
E i telegiornali ci raccontarono della devastazione. E poi tagliarono verso gli Stati Uniti e il senatore Kennedy, mentre guardava la telecamera con occhi tristi, disse:"Oh, noi americani, presi dalla misericordia dovremmo inviare almeno 45 milioni di dollari per questo paese devastato Ma il Vaticano? Voglio portare la vostra attenzione sul fatto che queste informazioni furono pubblicate 10 anni fa, e le cifre sono probabilmente ancora più sorprendenti oggi.(si parla del 1983, anno si pubblicazione del libro, ma la stessa affermazione vale anche per il 2011, perché non ci sembra che sia cambiato molto da allora, n.d.t.)
"Il Vaticano ha grandi investimenti con i Rothschild in Gran Bretagna, Francia e America; con la Hambros Bank, con la Credit Suisse di Londra e Zurigo. Negli Stati Uniti ha grossi investimenti con la Banca Morgan, la Chase Manhattan Bank, la First National Bank di New York, la Bankers Trust Company e altre. Il Vaticano ha miliardi di azioni delle società internazionali più potenti come Gulf Oil, Shell, General Motors, Bethlehem Steel, General Electric, International Business Machines, TWA,  "In una dichiarazione pubblicata in connessione con un prospetto obbligazionario, l'arcidiocesi di Boston elencava il suo attivo a Seicentotrentacinque milioni di dollari ($635,891,004), cioè 9,9 volte le sue passività. Questo lasciava un patrimonio netto di Cinquecentosettantuno milioni di dollari ($571,704,953). Non è difficile scoprire la ricchezza veramente sorprendente della Chiesa, una volta che aggiungiamo le ricchezze delle 28 arcidiocesi e delle 122 diocesi degli Stati Uniti, diverse delle quali sono ricche tanto quanto quella di Boston."
"Qualche stima sul patrimonio immobiliare e su altre forme di ricchezza controllate dalla Chiesa Cattolica può essere raccolta dal commento di un membro della Conferenza Cattolica di New York, vale a dire 'che la sua chiesa probabilmente si classifica seconda solo al Governo degli Stati Uniti negli acquisti totali annui'. Un'altra affermazione a diffusione nazionale fatta da un prete cattolico, forse è ancora più significativa. 'La Chiesa Cattolica' egli disse, 'deve essere la più grande corporation negli Stati Uniti. Abbiamo una filiale in ogni quartiere. Il nostro patrimonio immobiliare e le partecipazioni devono superare quelle di Standard Oil, A.T.&T. e U.S Steel messe insieme. E il nostro elenco di membri che devono rimborsarci i debiti deve essere secondo solo ai rotoli fiscali del Governo degli Stati Uniti." La Chiesa Cattolica, una volta che sono stati messi insieme tutti i suoi patrimoni, è l'agente di borsa più formidabile del mondo. Il Vaticano, indipendentemente dal papa che vi si insedia, si è  orientato sempre più verso gli Stati Uniti. Il Wall Street Journal ha detto che gli affari del Vaticano nei soli Stati Uniti erano così grandi che spesso esso ha comprato e venduto oro in lotti di milioni di dollari o più in una sola volta."
"Il World Magazine delle Nazioni Unite ha stimato a diversi miliardi di dollari l'ammontare del tesoro in oro massiccio del Vaticano. Una gran massa di questo viene depositato in lingotti d'oro nella Federal Reserve Bank, mentre le banche di Svizzera e Inghilterra detengono il resto. Ma questa è solo una piccola parte delle ricchezze del Vaticano che, nei soli Stati Uniti, è superiore a quella delle cinque più ricche e giganti corporation del paese. Quando a ciò aggiungiamo tutto il patrimonio immobiliare, le proprietà, i titoli e le azioni all'estero, allora l'impressionante ricchezza della Chiesa Cattolica diventa così formidabile da sfidare qualsiasi valutazione razionale."
L'oscena ostentazione della ricchezza vaticana
"La Chiesa Cattolica è la più grande potenza finanziaria, accumulatrice di ricchezza e di proprietà che sia mai esistita. Possiede ricchezze materiali più di ogni altra singola istituzione, corporation, banca, cartello gigante, governo o stato nel mondo intero. Il papa, come capo visibile di questo ammassamento di ricchezza, di conseguenza, è il più ricco individuo del XX secolo. Nessuno può realisticamente valutare quanto egli vale, in termini di miliardi di dollari." E ripenso a quel Papa, l'uomo più ricco del pianeta, che mise la mano sulla testa a quel povero insignificante uomo italiano che giaceva in quelle macerie dicendogli:"Dio ti benedica", e se ne andò via lasciandolo li da solo. Quanta dev'essere alta l'ipocrisia. E poi il Senatore Kennedy, il papa boy degli Stati Uniti fa il grande passo verso il popolo degli Stati Uniti pagando il conto per riparare quel villaggio devastato, che sta proprio nel cortile del Papa. Che bel gesto! 
Nel corso dei secoli, le proprietà della Santa Sede si sono accumulate fino a formare un vero e proprio tesoro. Ben lontani dallo spirito apostolico e dallo spirito di umiltà e povertà raccomandato da Cristo, i rappresentanti di Dio in terra hanno edificato una complessa amministrazione per preservare, accrescere e controllare immobili, opere d'arte, monumenti, ori e denari. Vi sono le tombe faraoniche in marmo e oro di cardinali e papi, le decorazioni inestimabili di altari e volte, le collezioni di quadri, statue e preziosi esposte nei Musei Vaticani, nel Museo Lateranense e in altre collezioni della Santa Sede, i sigilli d'oro custoditi nell'Archivio Segreto e i tesori della Biblioteca. C'è il denaro accumulato dallo Stato Pontificio dalle origini al 1870, e poi la fondazione degli istituti bancari dello IOR e dell'APSA e i capitali custoditi nelle Isole Cayman, un autentico Fort Knox fuori da ogni legge. Inoltre le prelature come l'Opus Dei, solo teoricamente autonome dalla Santa Sede, in realtà costituiscono una fonte ulteriore di ricchezza. Gli scandali, le rivelazioni e i sospetti su questo patrimonio immenso sono sotto gli occhi di tutti e alla ribalta delle cronache più recenti. Forse è arrivato il momento di fare i conti in tasca al Vaticano."
 L' Italia centro di Roma NWO Vaticana Papale Esempio Reset Vaccinale nelle mani del pupillo Papale Gesuita

 Mentre, in Italia, la sinistra controllata dal Vaticano distraeva gli ingenui lettori di La Repubblica, Il Manifesto el'Unità, dandogli in pasto IL MOSTRO Cavaliere Costantiniano Silvio Berlusconi, il vero potere gesuitico, da dietro le quinte, faceva i propri affari, sia con i governi di destra, che con quelli di sinistra, senza che alcun giornale di rilievo puntasse pericolosamente il dito su questo manovratore occulto.
L'attuale presidente della BCE Mario Draghi fu un protagonista indiscusso di questa Serie A del potere. 
"Nel 1991, di nuovo in Italia, Draghi assume un altro incarico: quello di Direttore Generale del Ministero del Tesoro al quale aggiungerà (1993) la presidenza del Comitato Privatizzazioni.I suoi meriti nel privatizzare tutto il privatizzabile del patrimonio italiano devono essere stati rilevantissimi se 10 (dico: dieci) governi consecutivi, di ogni forma e colore, fino al 2001, considerarono la sua azione talmente efficiente da inchiodarlo a quella poltrona.E, in effetti, l’opera di smantellamento da lui diretta registra incredibili successi. Copio e incollo dal sito ufficiale di Confindustria: «Tra il 1993 e i primi mesi del 2001 in Italia sono state effettuate cessioni al mercato di quote di aziende pubbliche per circa 234.800 miliardi di lire. Le cessioni hanno riguardato importanti aziende di proprietà del Ministero del Tesoro (come Telecom, Seat, Ina, Imi, Eni, Enel, Mediocredito Centrale, Bnl), dell’Iri (come Finmeccanica, Aeroporti di Roma, Cofiri, Autostrade, Comit, Credit, Ilva, Stet), dell’Eni (come Enichem, Saipem, Nuovo Pignone), dell’Efim, degli altri enti a controllo pubblico (come Istituto Bancario S. Paolo di Torino e Banca Monte dei Paschi di Siena) e degli enti pubblici locali (come Acea, Aem, Amga)». Bisogna ammetterlo: non era facile ma lui c’è riuscito. Gliene furono grati in molti, ma non l’ex Presidente Francesco Cossigache lo accusò pubblicamente, anche in Tv, di aver favorito i suoi futuri datori di lavoro della GS."

Scuole severe, elitarie, formative secondo i principi di Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, l'ordine più intellettuale (dieci anni di studi intensi, oltre alla laurea, per farne parte).
Dagli istituti governati dai padri gesuiti esce una bella fetta di classe dirigente, banchieri, manager, politici. E c'è uno schieramento trasversale di leader di partito che adesso, col primo Papa gesuita, si metterà nella scia della renovatio vaticana secondo Bergoglio.
Da sinistra a destra al centro civico, quello di Monti e Montezemolo. Entrambi, in effetti, i promotori dello sfortunato listone neocentrista vengono da scuole (tutte private, spesso costose) di gesuiti. Il Leone XIII di Milano, collegio della buona borghesia meneghina, per il prof. Monti (ma anche l'ex sindaco Albertini, o Massimo Moratti), autore sul Corriere di una lettera per «il più caloroso e deferente omaggio» al nuovo Pontefice gesuita. L'Istituto Massimiliamo Massimo, invece, erede del Collegio romano fondato da Sant'Ignazio di Loyola nel 1550 e sfrattato dall'Italia Unita nel 1870, per il fondatore di Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo.

Sempre dal «Massimo» di Roma sono usciti l'ex sindaco Rutelli, il presidente Bce Mario Draghi, ottimo giocatore della squadra di basket dell'istituto e fino alla prima liceo compagno di classe di Giancarlo Magalli, poi espulso dai gesuiti per aver simulato un allarme pur di evitare un compito in classe. Sempre al «Massimo» hanno studiato l'imprenditrice e consigliere Rai Luisa Todini, il presidente di Bnl-BNP Paribas Luigi Abete, il direttore del Fatto Antonio Padellaro, il direttore di La7 Paolo Ruffini. Parente del deputato Pdl Enrico La Loggia del Pdl, anche lui formato dai gesuiti, nella più prestigiosa scuola privata di Palermo, il «Gonzaga», nei cui archivi si trovano altri politici, Marcello Dell'Utri, l'attuale sindaco Leoluca Orlando, sostenuto, ai tempi della Rete (anni '90) da un eminente gesuita come padre Bartolomeo Sorge, poi direttore di Civiltà cattolica [nota di nwo-truthresearch: Leoluca Orlando venne sostenuto anche da un altro gesuita, Ennio Pintacuda]. Dai gesuiti, ma al «San Francesco Saverio» di Livorno, si è diplomato invece l'ex presidente Carlo Azeglio Ciampi, un laico dalla religiosità sobria ma rigorosa (ogni domenica a messa), da buon allievo gesuita.
Insospettabili anche a sinistra, zona Pci addirittura. Come Piero Fassino, che da segretario dei Ds, durante il governo Prodi sotto attacco per i Pacs (le unioni civili) invisi al mondo cattolico, raccontava di una giovinezza precedente alla Fgci torinese nel '68: «Sì, sono stato per nove anni allievo dei gesuiti a Torino, e questo mi ha consentito di rafforzare la mia fede religiosa. Essere di sinistra non è in contraddizione con la fede, perché significa battersi per la giustizia, l'uguaglianza, il rispetto della persona, valori cattolici». Niente studi gesuitici per Bertinotti, marxista ateo ma sui generis («Mi sono sempre interessato alla Chiesa del Concilio e ho tanti amici di Chiesa, anche tra i cardinali») e neppure per Nichi Vendola, comunista «cattolico», che una volta, in un battibecco col sindaco renziano Delrio che gli dava dell'incompetente («Caro Nichi occupati di taralli o di trulli e non rompere con le fumisterie parolaie»), rispose così: «Caro Graziano, pensavo avessi studiato dai gesuiti, invece usi argomenti da bar». Qualche traccia in più però c'è, visto che cinque anni di scuola dai gesuiti a Montreal li ha fatti Eddy, il compagno del governatore pugliese.
Ma che politici forma la pedagogia gesuita? A sentire padre Sorge, sostenitore entusiasta (solo all'inizio) dell'Ulivo di Prodi, moderati di centrosinistra: «Anche i figli di buone famiglie da noi si appassionano ai drammi degli emarginati sociali, delle minoranze e sviluppano una passionalità che li guida poi nella vita civile». Mario Draghi, in una intervista a Radio Vaticana, spiegò il cuore dell'educazione gesuita in termini più generali: «Far capire che tutti noi, al di là di quanto noi potessimo apprendere come scolari, nella vita avevamo un compito che poi il futuro, la fede, la ragione, ci avrebbero rivelato». E fa un certo effetto trovare come «intervento straordinario» sulla cyber democracy, ad un convegno del 2004 della Fondazione Stensen, Padri Gesuiti di Firenze, un altro futuro (non)politico: Beppe Grillo.

Seguendo una tradizione
La promozione del governo mondiale da parte di papa Benedetto XVI non è venuta dal nulla. Dagli anni cinquanta del novecento la Santa Sede si è costantemente mossa per sostenere il potenziamento delle Nazioni Unite e un'autorità politica mondiale.
Papa Pio XII: il 6 aprile 1951, il Papa Pio XII ebbe un incontro in Vaticano con il Movimento Mondiale per un Governo Mondiale Federale. Nel corso di tale incontro il Papa Pio XII incoraggiò il suo uditorio di “governo mondiale” a proseguire in questa ricerca

“Il vostro movimento, signori, ha il compito di creare un'efficace organizzazione politica nel mondo. Non c'è niente di più in linea con le dottrine tradizionali della Chiesa, o meglio adattato ai suoi insegnamenti sulla guerra giusta o ingiusta, soprattutto nella presente situazione mondiale. Un'organizzazione di questo tipo deve, pertanto, essere istituita...”
Il Papa spiegava poi, giustamente, che i “germi mortali del totalitarismo meccanico” avrebbero potuto infettare questa “organizzazione politica mondiale”. Tuttavia, nel notare questa possibilità, egli ricordò ai partecipanti di perseguire un approccio federalista mondiale solidamente morale. Terminando il suo incontro, il Papa incoraggiava il suo uditorio a proseguire questa grande idea.
“...Voi avete il coraggio di dare voi stessi per questa causa. Ci congratuliamo con voi. Vorremmo esprimere a Voi i nostri auguri per il vostro pieno successo e con tutto il Nostro cuore Noi pregheremo Dio affinché vi conceda la Sua saggezza e il Suo aiuto nello svolgimento del vostro compito.”Papa Giovanni XXIII: nella sua enciclica Pacem in Terris del 1963, Papa Giovanni XXIII chiedeva un'autorità pubblica internazionale con una “sfera di attività mondiale” per far fronte ai problemi globali. Questa autorità avrebbe dovuto essere “dotata di potere mondiale e di mezzi adeguati per il raggiungimento del bene comune universale”, sebbene non avesse dovuto imporsi come forza:”Essa deve essere istituita con il consenso di tutte le nazioni.”
  
Nel contemplare sul come questo sistema avrebbe potuto funzionare, Giovanni XXIII si richiamò al principio di sussidiarietà, dicendo che questa avrebbe dovuto applicarsi “ai rapporti tra l'autorità pubblica della comunità mondiale e le autorità pubbliche di ogni comunità politica.” Questa sussidiarietà, come l'uso di tale termine da parte di Benedetto, non nega un'autorità mondiale – impone semplicemente una struttura gerarchica che riconosce ogni livello, dal basso verso l'alto, come chiave per questo sistema. Papa Paolo VI: Mentre stava parlando alle Nazioni Unite nel 1965, l'adulazione proveniente dal Papa era palpabile. Durante il suo discorso egli elogiò il sistema delle Nazioni Unite come “la strada obbligata della civiltà moderna e della pace mondiale.”
“L'edificio che avete costruito non dovrà mai cadere, ma dovrà essere perfezionato e reso uguale ai bisogni che la storia del mondo presenterà. E' possibile contrassegnare una fase nello sviluppo del genere umano, dal quale non dovrà mai essere concesso il ritirarsi...Avanzate sempre!...Lasciate che cresca una fiducia unanime in questa istituzione, fate in modo che la sua autorità aumenti.” Ahimè, Papa Paolo VI chiese un governo mondiale: “C'è qualcuno che non vede la necessità di pervenire, in tal modo, progressivamente, alla creazione di un'autorità mondiale in grado di agire efficacemente sul piano giuridico e politico?”
Papa Giovanni Paolo II: nel suo discorso del 1995 alle Nazioni Unite, Giovanni Paolo riflette sulle connessioni storiche tra il Vaticano e l'organismo mondiale:
“La Santa Sede, in virtù della sua missione specificamente spirituale, che la rende sollecita verso il bene integrale di ogni essere umano, ha sostenuto gli ideali e gli obiettivi dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sin dall'inizio. Anche se i loro rispettivi scopi e approcci operativi sono ovviamente diversi, la Chiesa e le Nazioni Unite trovano costantemente ampi settori di cooperazione sulla base della loro comune preoccupazione per la famiglia umana.”
Sebbene Papa Giovanni Paolo II si scontrò con le Nazioni Unite sulla questione della famiglia, egli diede enorme importanza al raggiungimento di sistemi politici di normative mondiali. Nel 1985 egli parlò ai giudici della Corte Internazionale di Giustizia, dicendo loro che:
“La Santa Sede attribuisce grande importanza alla collaborazione con l'Organizzazione delle Nazioni Unite e con i vari organismi che sono una parte essenziale del suo lavoro. L'interesse della Chiesa presso la Corte Internazionale di Giustizia risale agli albori di questo Tribunale e agli eventi che furono legati alla sua creazione...
La Chiesa ha sempre sostenuto lo sviluppo di una amministrazione internazionale della giustizia e di un arbitrato come strumento di pace e di piena risoluzione dei conflitti come parte dell'evoluzione di un sistema giuridico mondiale...
In senso stretto, l'attuale Corte non è né più né meno che un primo passo verso quello che ci auguriamo possa un giorno essere un'autorità giuridica totalmente efficace in un mondo pacifico.”
In altri discorsi e scritti, come la sua enciclica Sollicitudo rei Socialis, Giovanni Paolo II chiese un rafforzamento della normativa mondiale e “un grado superiore di ordinamento internazionale.”[19] Niente di tutto questo ha la stessa vistosità della raccomandazione di Papa Benedetto XVI di una “autorità politica mondiale”, ma questa segue un tema politico comune, una governance mondiale ampliata e migliorata.
L'idea di Papa Benedetto XVI di una “autorità politica mondiale” non è scaturita dal nulla. Piuttosto, attraverso successivi incarichi papali che risalgono almeno a Pio XII, la Santa Sede ha coltivato le visioni di una politica internazionale. 
Influenzare Principi e Poveri
Il fatto che un leader religioso abbia chiesto un'autorità mondiale è di per se stesso interessante, ma per il fatto che ciò sia l'emanazione di una carica papale, è giustificata una misura extra di attenzione.
Noi non possiamo trascurare l'influenza esercitata dalla Santa Sede. Quando si tratta di rilevanza mondiale, il Papa si differenzia molto rispetto ad altre figure religiose. E' vero che alcuni leader protestanti ed evangelici sono consultati dalle élite politiche; e i funzionari di governo spesso corteggiano i capi delle altre religioni, come il Dalai Lama. Ma tutto questo impallidisce rispetto ai poteri storici e contemporanei della sede papale.
Per secoli la Santa Sede è stata il fulcro degli affari politici europei. La sua storia è piena di intrighi geopolitici, guerre papali ed ascesa e caduta dei poteri nazionali. I Reali di ogni angolo del continente hanno viaggiato verso Roma in cerca di un'udienza con il Papa, sperando in un favore papale. Inoltre, il Vaticano è stato un fulcro di interessi bancari, spionaggio e rapporti d'affari internazionali.


E oggi, come in passato, presidenti e primi ministri si inchinano davanti al Papa, in cerca di un suo consiglio, e discutono con lui privatamente sulle questioni di grande importanza politica, economica e sociale.
Eric Frattini, l'autore di The Entity: Five Centuries of Secret Vatican Espionage, ci offre una finestra in questo mondo geopolitico:
“Il papato, l'autorità suprema a capo della Chiesa cattolica, è la più antica istituzione stabilita nel mondo. Fu l'unica istituzione a fiorire durante il Medioevo, un attore di primo piano nel Rinascimento, e protagonista nelle battaglie della Riforma, della Controriforma, della Rivoluzione Francese, dell'era industriale e dell'ascesa e caduta del comunismo. Per secoli, facendo pieno uso della loro famosa 'infallibilità', i papi hanno portato il loro potere centralizzato a premere sugli esiti sociali del dispiegarsi degli eventi storici...”
“...Nel corso della storia il papato ha sempre mostrato due volti: quello della leadership mondiale della Chiesa Cattolica e quello di una delle migliori organizzazioni politiche del pianeta. Mentre, da una parte, i papi stavano benedicendo i propri fedeli, dall'altra essi ricevevano gli ambasciatori stranieri e i capi di stato e inviavano legati e nunzi in missioni speciali.”E in piedi dietro al Papa vi è un seguito di cattolici devoti in tutto il mondo, che potrebbero non concordare con il governo mondiale, ma che sono comunque impegnati per la Chiesa cattolica romana, pertanto a sostegno del Pontefice. Avro Manhattan, un critico della Santa Sede, ha giustamente fatto la correlazione tra il potere del Vaticano e il fedele:
“Ciò che conferisce al Vaticano il suo enorme potere non è la sua diplomazia in quanto tale, ma il fatto che dietro la sua diplomazia si trova la Chiesa, con tutte le sue molteplici attività che abbracciano tutto il mondo...”
“...La diplomazia del Vaticano è così influente ed è in grado di esercitare un potere così grande nel campo diplomatico e politico, perché ha a sua disposizione l'incredibile macchinario di un'organizzazione spirituale con ramificazioni in tutti i paesi del pianeta. In altre parole, il Vaticano, come un potere politico, impiega la Chiesa cattolica come istituzione religiosa per aiutare il raggiungimento dei suoi obiettivi. Questi obiettivi, a loro volta, sono ricercati soprattutto per favorire gli interessi della Chiesa cattolica.”
“...La Chiesa cattolica agisce automaticamente su quelle innumerevoli organizzazioni religiose, culturali, sociali e infine politiche, connesse con la Chiesa cattolica, che, sebbene legate alla Chiesa, soprattutto per motivi religiosi, possono, in certi momenti, servire, direttamente o indirettamente, fini politici.
Il punto è questo: nessun altro leader religioso del pianeta detiene tale influenza politica ed economica all'interno di un ambito religioso. Si consideri solo il numero degli aderenti che costituiscono la spina dorsale della Chiesa di Roma: Negli Stati Uniti, i cattolici costituiscono circa il 22% della popolazione e il totale mondiale raggiunge il 17%, ovvero circa 1,14 miliardi di persone. Ecco perché la richiesta, da parte del Papa Benedetto XVI, di una “autorità politica mondiale”, è così significativa; quello che egli dice influenza parimenti leader e laici a centinaia di milioni.

Se il pastore battista locale o il predicatore mennonita, con un gregge di qualche decina o qualche centinaio di persone, lanciano un appello per una “autorità politica mondiale” in stile ONU, questo non avrebbe molto significato oltre i banchi di quella particolare chiesa. I membri della congregazione dovrebbero o applaudire il pastore o, si spera, contestare le sue assunzioni. Ma, in generale, ciò non causerebbe un effetto domino al di là della comunità locale. Tuttavia, quando il “Santo Padre” - un titolo cattolico che denota qualcosa di più che un “leader” - formula tale raccomandazione, e gode del sostegno dei precedenti appelli papali, le ondate di influenza viaggiano in tutto il mondo.
Conclusione
La Santa Sede, per almeno sei decenni, ha sostenuto la ricerca di una struttura politica globale.
Il Papa Benedetto XVI, con la sua recente enciclica, ha sostenuto esplicitamente l'idea di un'autorità politica mondiale, e questo governo mondiale dovrebbe essere progettato per incorporare il principio di sussidiarietà. Punto ulteriore: all'interno di una struttura politica universale, la sussidiarietà sarebbe simile allo slogan “pensare globalmente, agire localmente.”
L'influenza della Santa Sede sopra la comunità internazionale è sostanziale, e il Papato ha l'appoggio e il generale sostegno di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, in aggiunta al supporto “da locale a globale” per le visioni geopolitiche del Vaticano.
I sostenitori del governo mondiale, come, ad esempio, il World Federalist Movement, accoglieranno le raccomandazioni del Papa Benedetto XVI e le useranno per ostentare l'idea di una gestione del mondo.
 Molte persone ed organizzazioni cattoliche approveranno poi la proposta di un'autorità politica mondiale, e quindi sosterranno i vari movimenti per la governance mondiale.
 Gli individui e le organizzazioni all'interno e fuori della Chiesa cattolica difenderanno l'enciclica del Papa, cercando di spiritualizzare o moralizzare il testo, tentando in tal modo di ammorbidire la polemica. Tuttavia rimane l'intenzione del Papa per un'autorità politica mondiale.
Una minoranza di cattolici si opporrà ad alta voce all'invito del Vaticano al rafforzamento delle Nazioni Unite e al governo internazionale (molti di più saranno quelli indifferenti). Potrebbe verificarsi lo scherno verso coloro che parleranno pubblicamente contro gli ideali politici di Benedetto XVI. Aspettatevi spaccature tra coloro che si oppongono e coloro che sostengono la governance globale.
I gruppi religiosi non cattolici sosterranno l'enciclica di Papa Benedetto XVI. E' stato già rilasciato un documento di risposta evangelica da parte di un gruppo di professori e leader nazionali evangelici. Intitolato Doing the Truth in Love, questo testo è d'accordo sul fatto che siano necessarie nuove forme di autorità globale, ma che “dovranno garantire una maggiore partecipazione, trasparenza e responsabilità, e contribuire a rafforzare lo Stato nazionale rispetto al potere della finanza globale.” Tale punto di vista è più utopico che pratico, perché pochi incentivi reali sarebbero in grado di obbligare un governo mondiale a metterlo in pratica.
 Saranno formate nuove alleanze e reti per aumentare la pressione politica e sociale a sostegno dell'amministrazione mondiale; e queste reti incorporeranno gruppi cattolico/vaticani, organizzazioni non governative ed elementi delle Nazioni Unite.
Nel momento in cui la Santa Sede solleva lo spettro di un governo mondiale, ciò dovrebbe scuotere cattolici e non cattolici allo stesso modo. Anche se un'autorità politica mondiale non arriverà a buon fine, tale difesa è stupefacente. Qui abbiamo la più influente carica religiosa del pianeta – essa stessa strutturata come un'autorità dall'alto verso il basso – che promuove un sistema top-down di gestione internazionale. La sola percezione è profondamente preoccupante.
E se entrerà in gioco un'autorità politica mondiale, cosa gli impedirà di trasformarsi in un regime autocratico? Anche qui noi stiamo assumendo che l'autorità globale sarà introdotta come un governo limitato. La contraddizione finale, naturalmente, è quella di un'autorità sdentata. Senza le funzioni di attuazione, essa sarebbe poco più che un comitato consultivo. Per essere efficace, pertanto, essa dovrà essere un potere centralista con un certo peso: qualcosa di meno non avrebbe senso.
Ma è di questo che necessita il mondo per garantire l'ordine globale?
Consideriamo per un momento gli ultimi cento anni, un secolo pieno di esempi di governi centralisti “bene intenzionati”, che avevano sempre un bel significato per qualcuno. In nome di “pace e sicurezza” questi regimi schiacciarono gli oppositori interni, liquidando spesso i loro sostenitori nel processo. 
Dal Cile alla Cina, il motto non ufficiale “la pace è la distruzione di tutta l'opposizione”, venne tradotto in azione. E nel caso della Germania nazista, il governo salì al potere attraverso il sistema democratico. Purtroppo, in diversi casi, il Vaticano stesso teneva le mani di coloro che perpetrarono questi crimini, come in Croazia durante gli anni quaranta del novecento.
Tutto questo significa che la Santa sede appoggia un regime dittatoriale mondiale? No, almeno secondo l'enciclica di Papa Benedetto XVI, perché egli ha apertamente riconosciuto la pericolosa possibilità di un “potere universale di tipo monocratico.” La sua speranza, come indicato nella Caritas in Veritate, è quella di un'autorità politica mondiale controllata da confini giuridici al fine di non “ledere la libertà”. L'eccesso di governo sarebbe compensato da misure di responsabilità.
Un concetto bello in teoria, ma che si basa su un presupposto traballante: che l'autorità politica mondiale rimarrà soddisfatta di vivere entro i limiti prescritti; soddisfatta di operare all'interno di stretti vincoli sociali, economici e politici. Qui sta l'intoppo: le nostre nazioni democratiche avanzate – e persino il Vaticano – non possiedono e non sanno vivere all'altezza di questo standard di base.
Mentre Papa Benedetto XVI cerca, in modo soft, di vendere l'idea di un governo mondiale ai cattolici e ai leader nazionali, ci arrivano, da un passato quasi dimenticato, le meditate parole di Lord Acton:”Il potere corrompe...”
Nel sito ufficiale del Vaticano potete leggere il testo integrale dell'Enciclica Caritas In Veritate.
L'alleanza tra il governo mondiale in fase di edificazione delle Nazioni Unite e il Vaticano è rimasta immutata sotto il nuovo Papa gesuita Bergoglio. Da un articolo del 09/04/2013, pubblicato su La Stampa, leggiamo:

“Papa: Ban Ki-moon in udienza: Leader spirituale mondiale
Bergoglio e il segretario generale Onu parlano con traduttore
Città del Vaticano, 9 apr. (TMNews) - Il Papa ha ricevuto stamane in Vaticano il segretario generale dell'Onu. Jorge Mario Bergoglio ha avuto con Ban Ki-moon un colloquio di venti minuti. "A nome delle Nazioni Uniti le faccio le congratulazioni per l'inizio del suo mandato", ha detto Ban Ki-moon in inglese. "E' un grande onore inontrare il leader spirituale del mondo". La Santa Sede e le Nazioni Unite "condividono idee e obiettivi".
Alla presenza di un funzionario di segreteria di Stato anglofono, monsignor Mark Miles, Papa Francesco ha parlato in italiano, Ban Ki-moon in inglese. Il Pontefice argentino ha accennato una frase di inglese al momento dello scambio di doni. Ban Ki-moon gli ha regalato l'edizione ufficiale in sei lingue della Carta delle Nazioni Unite, il Papa un mosaico di Roma: "This is for you (questo è per lei, ndr.), un mosaico di Roma...".
 
Dal grande benessere economico un grande risveglio Spirituale di fede sostenuto dalle Parrocchie e dai nuovi preti sradicati dalla realta'
Tutto e' stato confluito nel Cattolicesimo Vaticano con Woitile
perdendo il vero spirito di fede giovanile tracimato nella Sodomia del mondo fornendo solo adoratori del Papato e futuri finzionari e ecclesiastici Oggi tutto e' morto nel culto dogmatico rimane solo la Realta' vera ultima e di fedi e fedeli rimane poco nulla.

 
 
Parte di questo sunto e' stato preso da Link